Pittore, nato nel 1998 a Desio (MB)
Le sue opere nascono principalmente da se stesse, da contrasti e sovrapposizioni spazio temporali. A volte sono dittici o polittici scomposti. Quasi sempre i soggetti si ripetono, si intrecciano, sbordano dalle tele, dando luogo a composizioni che oscillano tra raffigurazione e frammentazione, tra gesto pittorico e ricerca di significato.
Variabili entropiche che l’artista fa scontrare su un fondo di tela accuratamente impressa, come schermaglie o, se si vuole, ossimori visivi che accostano epoche e stili lontani ad istanze estetiche contemporanee.
Marco Paleari inizia i suoi lavori attingendo direttamente da ciò che gli sta attorno, da oggetti, dal vissuto personale e dalla storia dell’arte perché, nella sua auraticità, è la storia in cui vive parallelamente a quella contemporanea. Intercetta così un mondo che smette di apparire come unicum proprio nel momento della sua esistenza pittorica, per divenire frammento di qualcosa che ha perso la sua interezza.
Con questa operazione, mescola i piani di visione. Il suo lavoro si rinnova continuamente, ma al tempo stesso non giunge a una narrazione compositiva lineare, bensì stimola interrogativi sulla realtà e sul significato dell'opera d'arte stessa.
Gli elementi raffigurati nelle sue tele, generalmente gruppi di persone che originano da ricalchi in presenza, lasciano tracce di una fisicità appena abbozzata, per poi fondersi in paesaggi anonimi e interrotti da dettagli che disturbano, destabilizzano la composizione, contribuendo a un senso di inquietudine ed estraneità.
Come in Deposizione (dal Pontormo) e Rosso scala C, dove l’artista riprende l’arte del passato reinterpretandola in modo personale e contemporaneo; o in Aiutando le api a impollinare, una sorta di paesaggio arcadico in cui assistiamo a un inaspettato tentativo di ripristinare l’equilibrio tra uomo e natura; in Compianto su un morto a caso e in L’intuizione del fuoco fa persino a pugni con la mistificazione, alterando icone o temi riconoscibili, privandoli così del loro senso tradizionale.
Un aspetto costante della sua pratica sono poi gli autoritratti, emblema di un’identità che spesso scambia e confonde con quella di altri. Volti desiderosi di emergere o a margine, sono di nuovo espedienti che danno vita a una riflessione più ampia sul sé e sull’altro, su come le identità si formano, si trasformano e si affermano in un mondo sempre più complesso.
Marco, sfidando le aspettative e creando opere che giocano con la familiarità e la distanza,
sembra interrogarsi costantemente su quanta verità esista nel nostro modo di vivere e sulla nostra abilità di capire e di relazionarci con l'ambiente che ci circonda.
Forse, nella specificità, i frammenti, i dettagli, ci appaiono come quella piccola parte del reale che persiste malgrado il tutto.
Biografia artistica
Diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora tra Seregno e Milano. È cofondatore e direttore artistico del collettivo ExAmato, dove ha curato e presentato la sua mostra personale “Sembra facile ma non è difficile” (2022). Ha partecipato all’edizione di BienNoLo 2021 con l’opera Mai Nato Sempre Risorto. Ha esposto per Luca Tommasi Art Gallery a Milano “Fortunato” (2022) e presso Cartavetra Art Gallery a Firenze “Grand Tour” (2022). Ha preso parte ad esposizioni nazionali e internazionali come “Alberobello Contemporary Art” (2022) ad Alberobello (BA) e “More” (2023) tenutasi a Hangzhou, Cina. La sua attività artistica comprende l’utilizzo del disegno, della pittura e la produzione di cortometraggi, in collaborazione con vari artisti e videomaker.